27 agosto 2010

I professionisti dell'antiberlusconismo

Il comico-attivista politico Beppe Grillo, nostro beniamino, ci sa spesso sorprendere. Ed eccolo a fare una riflessione che in molti di noi/voi probabilmente condivideranno, perchè prende le mosse dalla osservazione lucida e distaccata di una realtà che viviamo e subiamo, talora entrando in un circolo vizioso, da molto, troppo tempo. Ve la riproponiamo con molto piacere.
Mi hanno invitato a un confronto pubblico su Berlusconi.
Ho rifiutato: non parlo volentieri del passato, degli ologrammi pubblicitari della politica.
In seguito ho riflettuto, ho visto i soliti titoli dei giornali, le solite dichiarazioni dei politici pro e contro Berlusconi senza uno straccio di idea del futuro, di programmi, di analisi dei problemi.

In piazza contro Berlusconi, boicottiamo Berlusconi, Berlusconi in galera, Berlusconi via dal Governo, Napolitano (proprio lui) intervenga contro Berlusconi....
E poi, via, via, ogni aspetto della società malata, dalla scuola, alla ricerca, all'ambiente, alle pensioni, imputata a un ometto incatramato di settantaquattro anni.

Ho continuato a pensare da quanto tempo va avanti questo teatrino dei pupi e chi ci guadagna dal Grande Alibi Berlusconiano in cui viviamo a parte, come è ovvio, Berlusconi. A guadagnarci sono i professionisti dell'antiberlusconismo.
Politici senza uno straccio di idea se non l'opposizione a Berlusconi, che si nutrono di colui che combattono, senza Berlusconi non esisterebbero neppure loro. Molti giornalisti, in particolare quelli che pubblicano i loro libri sulle testate mondadoriane di Berlusconi e che ricevono lo stipendio anche grazie ai contributi pubblici erogati generosamente dal Governo Berlusconi. I filosofi dell'acqua bella, in passato estimatori di Craxi, che creano fronti su fronti per combattere il berlusconismo.
I partiti, l'informazione e la proposta politica (sempre quella: la cacciata del diavolo) sono ormai ridotte a Berlusconi. Il suo doppio, il suo clone di segno opposto esiste finché esiste lui.
Berlusconi è l'effetto e non la causa della crisi che viviamo, una crisi a tutto tondo: morale, sociale, etica, economica, di appartenenza nazionale. E' più facile imputare la crisi a un solo responsabile ed anche più proficuo in termini di seggi elettorali e di portafoglio personale.

L'industria antiberlusconiana è per sua natura strabica: vede benissimo le porcate di Berlusconi, ma, ad esempio, non si ricorda di De Benedetti e della distruzione dell'Olivetti, una delle sue imprese, e dei Consigli Regionali dell'opposizione in galera a blocchi compatti. Attacca chicchesia per il conflitto di interessi, ma considera cosa buona e giusta che Scalfari, che della lotta dura e senza paura allo psiconano ha fatto il suo cavallo di battaglia, scriva per una società di Berlusconi e con le sue vendite (qualcosa vende anche lui) contribuisca alla ricchezza del presidente del Consiglio. La vita politica è ridotta a fazioni, a guelfi e ghibellini che la sera vanno al ristorante insieme o si fanno una telefonata di cortesia. Nei dibattiti televisivi le parti sono assegnate in anticipo, berlusconiani di solito a destra e antiberlusconiani a sinistra. Il dibattito ha sempre lo stesso esito: il nulla.
O con me o contro di me, a sinistra o a destra. Nessuno che si assuma la responsabilità di un errore, di una proposta non fatta o dimenticata, di una legge sbagliata.

Ho la nausea. Io preferisco guardare avanti. Berlusconi passerà e con lui gli antiberlusconiani a tempo pieno.

Loro non si arrenderanno mai (ma gli conviene?)
Noi neppure!


N.D.


23 agosto 2010

Veronesi, smettila di dire bugie!

dal blog di Beppe Grillo

Le testimonianze scientifiche sui gravissimi danni alla salute prodotti dagli inceneritori sono ormai numerose ed inconfutabili.
I politici che li propongono e gli industriali che li costruiscono vanno portati in tribunale.


"Caro Beppe, vorrei portare a conoscenza del blog uno studio epidemiologico di recente pubblicato (Occup Environ Med 2010; 67, 493-499), condotto in Francia sull’insorgenza di malformazioni al tratto urinario in bambini nati da madri esposte prima del concepimento o nelle primissime fasi della gravidanza ad emissioni di impianti di incenerimento di rifiuti (detti "termovalorizzatori" per edulcorarne la forma).

Lo studio ha identificato 304 casi di malformazioni di questo tipo diagnosticate nel periodo 2001- 2003 nel Sud-Est della Francia ove sono attivi 21 inceneritori ed ha evidenziato, entro 10 km dalla fonte ed in base all’esposizione a diossine calcolata su un modello di ricaduta, un rischio di insorgenza di malformazioni variabile da 3 a quasi 6 volte l’atteso.
I danni che gli inceneritori provocano sono ormai indiscutibilmente riconosciuti; 
nello studio di Coriano, condotto in prossimità dei due inceneritori di Forlì e ben noto ai cittadini forlivesi, non sono state purtroppo indagate le malformazioni; tuttavia, nella popolazione femminile esposta nel livello sub-massimale, il più popolato, si è avuto un incremento del rischio di abortività spontanea del 44%.

Malformazioni ed abortività spontanea sono eventi strettamente correlati in quanto quest’ultima riflette l’azione nociva sull’embrione e sul feto delle sostanze tossiche cui la madre è esposta e che, qualora non si arrivi all’aborto, può esitare in malformazioni.
 
Sempre dallo studio di Coriano si documenta, nel livello di esposizione citato e nelle sole donne, un aumento di ricoveri per:
  • malattie renali (oltre il 200% ),
  • infarto,
  • infezioni respiratorie,
  • scompenso cardiaco ed un
  • aumento di morte per tumori (stomaco, colon retto, polmone, sarcomi, linfoma di Hodgkin, vescica, cervello, leucemie).
Complessivamente, nell'area esaminata si sono contati ben 116 decessi oltre l'atteso fra le donne nei 13 anni presi in esame nel raggio di soli 3.5 km.
Questo non deve stupire se si pensa che nelle emissioni degli impianti sono presenti inquinanti di ogni specie (dal particolato, ai metalli pesanti, alle diossine): i veleni rimangono tali anche alzando i camini o aumentando la velocità di espulsione dei fumi...
 
Ai cittadini forlivesi sarà offerta, con l’inizio della raccolta “porta a porta”, una imperdibile occasione: dove questo metodo è stato applicato con serietà ha dimostrato di portare subito una diminuzione consistente dei rifiuti e l’incremento della quota di riciclo.
 
Dobbiamo vigilare perché quando mancherà il combustibile non si cerchino scorciatoie per continuare a bruciare" .
Patrizia Gentilini, Presidente ISDE Forlì

Il sito de l'Associazione Medici per l'Ambiente è qui

Il documento ("Comunicazione del rischio e consenso informato") che riporta sinteticamente lo studio di cui si parla nel video è scaricabile qui

A chi piacesse sadicamente pensare che gli inceneritori non sono un problema che ci riguarda (o riguarda solo, ad esempio, i comitati di "Andria Città Sana" che vi si oppongono, qui da noi) perchè magari la cementeria-inceneritore che il gruppo Matarrese (si, proprio quello dell'ecomostro di Punta Perotti) vorrebbe costruire sulla strada provinciale Andria-Trani con la benedizione del Sindaco-Medico (eh si, avete capito bene!) Tarantini, è ancora lontana dal divenire una funesta realtà, facciamo notare che da decenni ne abbiamo una a Barletta (la cementeria sita in via Andria) che brucia di tutto e di recente, a parità di sistema di filtraggio/camini/ecc., ha chiesto un raddoppio del volume della camera di combustione, nel quasi silenzio degli organi di informazione.

Qualcuno si chiederà il perchè del titolo. È presto detto:



Presto anche un articolo sulle centrali elettriche a fusione nucleare, che spiegherà senza "ideologie" ma con rigore scientifico, seppure in modo facile e comprensibile, perchè dire NO definitivamente.


N.D. 
 

17 agosto 2010

Earth Overshoot Day: un triste giorno per l'umanità


Stiamo per andare in rosso. Con oltre quattro mesi di anticipo rispetto alla fine del 2010, il 21 agosto l’umanità avrà già consumato tutte le risorse che la natura può fornire nel corso di un anno. Ad annunciare la data del “Earth Overshoot Day”, il giorno del superamento, in cui la terra inizia a vivere al di sopra dei propri mezzi ecologici, è il Global Footprint Network, l’organizzazione internazionale che misura l’impatto dell’esistenza sulla natura.

La scadenza corrisponde al giorno in cui esauriamo il nostro budget ecologico annuale, mettendo la terra in condizioni di produrre risorse oltre la sua naturale capacità di rinnovarle. Un prestito dagli effetti devastanti per gli equilibri del pianeta, secondo i responsabili del Global Footprint Network: “dalla capacità di filtraggio dell’anidride carbonica a quella di produrre cibo, chiederemo alla terra di consumare stock di risorse aggiuntive accumulando ulteriori gas a effetto serra in atmosfera”.

A misurare il numero massimo di giorni che la biosfera può approvvigionare in un anno è il rapporto tra l’“impronta ecologica” globale – indice statistico di 150 Paesi che mette in relazione il consumo annuo di risorse ecologiche con la loro disponibilità – e la capacità della natura di rigenerarsi nel corso dello stesso arco temporale.

Un indicatore di sostenibilità che precipita di anno in anno, trascinando con sé i buoni intenti di uno stile di vita più eco-compatibile.

Dai trend annuali dell’organizzazione, nel 1987, primo anno in cui fu calcolato l’“Earth Overshoot Day”, il sorpasso avvenne con soli dieci giorni di anticipo rispetto alla scadenza del 31 dicembre.
Nel 1995 fu il 21 novembre mentre dieci anni dopo il pianeta andò in riserva già il 20 ottobre.
Negli ultimi due anni la deadline per l’equilibrio della terra è stata anticipata di un mese – da settembre a agosto – e forse ora è davvero arrivato il momento di fermarsi. “Quando si esauriscono in nove mesi le risorse di un anno si dovrebbe essere seriamente preoccupati”, afferma Mathis Wackernagel, presidente di Global Footprint Network. “La situazione non è meno urgente sul fronte ecologico: cambiamenti climatici, perdita di biodiversità e carenza di cibo e acqua sono tutti chiari segnali di come non potremo più continuare a consumare ‘a credito’”.



Vedi anche: I paesi creditori e debitori ecologici

Ecco uno stralcio del sito della Rete dell'Impronta Ecologica Globale (Global Footprint Network) riguardo al debito ed al credito ecologico.

Today, 81% of the world’s population lives in countries that use more resources than what is renewably available within their own borders. These countries rely for their needs on resource surpluses concentrated in ecological creditor countries, which use less biocapacity than they have. By comparison, in 1961, the vast majority of countries around the globe had ecological surpluses. Those numbers have slowly dwindled; meanwhile, the pressure on the remaining biocapacity reserves continues to grow.
Che tradotto ed interpretato diviene:

Oggi l'81% della popolazione mondiale vive in paesi che usano più risorse di quelle rinnovabili che sono disponibili all'interno dei loro confini. Questi Paesi contano, per le loro necessità, su eccedenze di risorse concentrate in altri Paesi (dunque creditori ecologici) che usano meno rispetto alla biocapacità di cui essi dispongono. Confrontando i dati odierni con quelli del 1961 si evince che a quei tempi la maggior parte delle nazioni mondiali disponeva di risorse ecologiche in eccesso. Tali disponibilità sono diminuite lentamente; nel frattempo la pressione sulle riserve di biocapacità rimanenti continua a crescere e ciò è, evidentemente, insostenibile.

N.D.

15 agosto 2010

Cronache da Armageddon

Nel 2010 il Pianeta Terra ha fatto sentire la sua voce.
Si merita la copertina del TIME come "personaggio dell'anno".
E' una voce che grida nel deserto dei media che citano catastrofi bibliche come fatti di cronaca, un piccolo spazio tra le vicende della nostra corte dei miracoli, tra un Bocchino e un Bondi.
La voce della Terra, mai così potente e frequente, è diventata un rumore di fondo, un brontolio di tuono consueto, sfondo delle vicende umane, qualcosa di ineluttabile come le grandi epidemie di peste del passato, o una somma di episodi inquietanti e sgradevoli che l'umanità fronteggerà grazie ai miracoli della tecnologia.
Gli dei della fatalità e del progresso sono da sempre grandi alleati della stupidità umana.
Colpisce il distacco di fronte alla distruzione del nostro ambiente, della casa in cui viviamo. Come se noi fossimo marziani in vacanza sulla Terra.
  • Il 12 Gennaio un terremoto ad Haiti di magnitudo 7,0* causa oltre 200.000 vittime: tre milioni di persone sono colpite dal sisma.
  • Il 27 Febbraio un terremoto di magnitudo 8,8 colpisce il Cile e tutto il Pacifico meridionale.
  • Il 14 Aprile un sisma di magnitudo 6,9 causa 3.000 vittime nella regione del Qinghai, in Cina.
  • Il 20 Aprile nel golfo del Messico: l'incendio della piattaforma petrolifera Deepwater Horizon causa 11 morti e un gigantesco sversamento di petrolio: è un disastro ambientale mai registrato prima nella Storia.
  • Il 16 Luglio accade un'esplosione di due condotti in un deposito di stoccaggio del petrolio nel porto di Dalian in Cina. Secondo Greenpeace è una delle più gravi catastrofi ecologiche: riversate in mare tra 60mila e 90mila tonnellate di greggio.
  • Il 30 Luglio e nei giorni successivi la peggior ondata di maltempo da 80 anni provoca 1.500 morti e dodici milioni di sfollati in Pakistan.
  • Nel mese di Agosto un'ondata di calore senza precedenti da più di mille anni colpisce la Russia con incendi colossali che provocano centinaia di vittime e il blocco dell'esportazione del grano. Alcune centrali nucleari sono assediate dalle fiamme.
  • Nel mese di Agosto al largo di Mumbai in India scontro tra una petroliera e una nave cargo con fuoriuscita di petrolio, decine di tonnellate di greggio riversate in mare. Il carico è composto da 1.200 container con sostanze chimiche e oltre duemila tonnellate di benzina, diesel e lubrificanti. Nel mese di agosto un'alluvione colpisce l'India con centinaia di morti e milioni di senza tetto.
  • Nel mese di Agosto il maltempo provoca allagamenti nell'Europa centrale con decine di morti.
  • Nel mese di Agosto un'alluvione senza precedenti a memoria d'uomo con fiumi di fango colpisce la regione del Ladakh in Tibet.
L’Onu parla di “un disastro peggiore dello tsunami e del terremoto di Haiti" riferendosi alle alluvioni di questa estate.
La Terra ha la febbre, la temperatura dei primi sei mesi del 2010 è la più alta mai registrata.
Si ritorna alle processioni medioevali come in Russia con il patriarca ortodosso che invoca la pioggia, i monaci tibetani che chiedono il conforto della preghiera e il Papa che rivolge un appello per tutte le popolazioni colpite.
Nel frattempo un blocco di ghiaccio grande quattro volte l'isola di Manhattan si è staccato dalla Groenlandia e naviga nell'Oceano Atlantico.
Alla fine del 2010 mancano più di quattro mesi, prepariamoci. All'appello mancano lo Tsunami stile 2006, l'uragano Katrina del 2005 e l'eruzione del Vesuvio del 79 dopo Cristo. Un po' di pazienza e arriveranno anche quelli, l'importante è mostrare una sana indifferenza.

*scala Richter

tratto dall'omonimo articolo del blog di Beppe Grillo

N.D.

2 agosto 2010

Mercato settimanale - Il ritorno (nella villa comunale)



Planimetria ufficiale (del Comune di Andria) dello spostamento del mercato settimanale in villa comunale.
Osservate attentamente!!

Grillo: “Anche il Movimento 5 Stelle alle prossime elezioni”


Le liste del MoVimento 5 Stelle presenti alle prossime politiche. I candidati scelti sul web. Il comico difende un eventuale governo di transizione.
Da Internet, alle piazze, alla res publica. Dal blog di Beppe Grillo arriva una notizia che è destinata a sparigliare i giochi di palazzo: il Movimento 5 Stelle ha deciso di presentarsi alle prossime elezioni politiche, “che siano ora o nel 2013”, e alle comunali del 2011.

Il comunicato politico n°34 parla chiaro: “La scelta dei candidati sarà fatta online attraverso il portale dagli iscritti, che sta arrivando”. A tale riguardo Beppe Grillo, a ilfattoquotidiano.it dice che la piattaforma telematica “sarà un social network nazionale dove chiunque potrà loggarsi inserendo i propri dati e partecipare alla creazione del programma”.
Il fondatore del Movimento 5 Stelle assicura: “Non ci sarà niente di fisso e si discuterà su tutto, compresa la lista di nomi da candidare al Parlamento e ai consigli comunali.”

Un click un voto.

Secondo Grillo è la Rete la vera forza del loro movimento, grazie a Internet i cittadini saranno finalmente leader di loro stessi. Con una regola, però: “Uno conta uno”.
Nelle discussioni che andranno a formare il programma e l’elenco dei candidati vige infatti la regola della pari dignità fra tutti: “Da Jeremy Rifkin all’elettricista di Poggibonsi che, nel caso non fosse d’accordo con quello che scrive, potrà tranquillamente scrivere ‘Rifkin. Che cazzo stai dicendo?’. Una testa un voto.” Poi, una volta fatte le elezioni, il compito dei grillini eletti sarà quello di fare entrare la Rete nelle stanze dei bottoni, “aprendo il Parlamento a milioni di persone” e facendo sì che il popolo di Internet controlli sia il Palazzo, sia gli stessi rappresentanti che ha contribuito a fare eleggere. “La rete ti tiene d’occhio – continua Grillo – Se non pubblichi niente per tre giorni e non rendi conto al movimento del lavoro che stai facendo, la gente potrà chiederti ‘che cazzo stai facendo?’”.

Nell’attesa di vedere il peso elettorale del Movimento 5 Stelle, il comunicato postato sul blog di Grillo interviene anche sulla situazione politica attuale, a partire dall’apertura verso un possibile governo di transizione.
Il comunicato recita: “Andare ora alle elezioni e’ pura follia, chi le vuole non ha chiaro tre cose:
  • la prima è che il Paese è in pre-default e non può permettersi un periodo di stallo elettorale di sei mesi senza saltare per aria;
  • la seconda è che l’attuale legge elettorale è una presa per il culo del cittadino (…);
  • la terza è che Berlusconi vincerebbe di nuovo grazie al controllo totale delle televisioni e all’evanescenza dell’opposizione del Pd meno elle”.
Semaforo verde al governo tecnico, ma a tre condizioni:
  • che l’esecutivo faccia una norma sul conflitto d’interessi “per eliminare alla radice il problema Berlusconi”;
  • che intraprenda una seria azione di ridimensionamento del debito pubblico “che sta esplodendo nel silenzio generale”;
  • che riscriva daccapo la legge elettorale “per ridare la scelta del candidato agli elettori”.
Comunque vada a finire, secondo i militanti a Cinque stelle, i partiti attuali appartengono all’album dei ricordi e gli unici che ancora non lo sanno sono loro stessi e chi gli dà voce. I giornalisti che si ostinano a fare “interviste a degli ectoplasmi e a cadaveri estratti dai sarcofaghi come Rutelli. Il Movimento 5 Stelle – continua il comunicato – non compare in quella che questi sorci dell’informazione chiamano ‘agenda politica’. Ma esiste, ha raccolto mezzo milione di voti in cinque regioni, autofinanziandosi”.

Politica, soldi, Internet e partecipazione dal basso. Impossibile non pensare a MoveOn, il movimento simbolo della vittoria di Barack Obama alle elezioni presidenziali americane del 4 novembre 2008. Durante la campagna elettorale l’organizzazione era riuscita a mettere in campo una forza di quasi un milione di volontari raccogliendo 88 milioni di dollari. La chiave del successo di MoveOn è il territorio e il rapporto diretto con le persone mediato solo da Internet. Grillo lo sa bene ed è per questo che, primo in Italia, ha creato i meetup, un altro strumento di lotta politica che viene dall’America e che ha molto a che fare con la rete. I meetup sono dei siti Internet che permettono la discussione e la condivisione di temi di interessi comuni, con un forte legame col territorio e con l’azione politica.

“Quando è venuto a trovarci Howard Dean, il politico americano che durante le primarie democratiche del 2003-2004 ha usato con maggior successo questo strumento – continua Grillo – ci ha fatto i complimenti perché i nostri meetup erano migliori di quelli degli Stati Uniti, perché noi abbiamo sviluppato dibattito e realizzato azione politica. E noi siamo solo in centomila”.
Peccato che, come ilfattoquotidiano.it ha scritto, l’Italia non sia un “paese per Internet”. Grillo ne è cosciente, ma nonostante la maggioranza di governo cerchi di contrastare la libera circolazione delle idee nel web con una serie di leggi, “bloccare la rete non è più possibile”.

“Il mondo va avanti a una velocità pazzesca – conclude il comico genovese – e questi camminano ancora con la diligenza. Sono morti”.
In attesa di vedere come andranno a finire le “primarie telematiche” del Movimento 5 Stelle e aspettando di capire se e come Internet riuscirà a contaminare la politica con i suoi ideali di libertà e condivisione, il motto dei grillini rimane sempre lo stesso.
Loro non si arrenderanno mai, ma gli conviene? Noi neppure”.

tratto da ilfattoquotidiano.it


N.D.