20 maggio 2012

Andria, il Sole non va a scuola

Sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana il 20 Marzo è stato pubblicato il bando "Il Sole a scuola" rivolto a tutti i comuni e alle province del Paese. Il bando prevedeva una donazione finanziaria di 3 milioni di euro concessa dal Ministero dell'Ambiente per la realizzazione di impianti fotovoltaici sui tetti degli edifici scolastici e  l'avvio di un'attività didattica volta alla sensibilizzazione delle tematiche energetiche tramite il coinvolgimento degli studenti.

Tutti i comuni italiani proprietari di edifici ospitanti scuole di ogni grado sono stati invitati a partecipare presentando progetti che non superassero i 40mila euro di spesa per edificio. La scadenza del bando era prevista per il 30 Aprile.

Chiunque non si sarebbe fatto scappare una simile opportunità per la nostra città che avrebbe potuto presentare un numero complessivo di 10 progetti per 10 scuole. Quello che accade è invece diverso da ciò che amministratori competenti e di buon senso avrebbero fatto.

L'amministrazione di Andria decide di partecipare al bando presentando solo 3 progetti su 10 disponibili il 27 Aprile, a soli 3 giorni dalla scadenza del bando, rischiando di rimanerne fuori. Ma questo non basta.

A mostrare ancora di più l'incapacità amministrativa della giunta attuale è la delibera che attesta la partecipazione alla gara. Nel documento, a nome del dirigente, viene espressa la volontà di partecipare al bando presentando 3 progetti senza però specificare l'indirizzo politico, ovvero, la delibera di giunta o l'indirizzo assessorile che esprimono il volere politico.

Il dirigente ha, in poche parole, avuto un ordine non contestualizzato da nessun atto comunale e si è cosi preso la responsabilità dell'approvazione dei 3 impianti sulle scuole "Don Tonino Bello", "Verdi" e "Inchingolo". Ma il limite dello strano modo di amministrare non è ancora raggiunto.

Il dirigente ha deciso di affidare in modo diretto, ormai prassi consolidata, la progettazione preliminare dei 3 progetti ad un ingegnere di Bisceglie con un incarico di appena 600 euro, 200 a progetto. L'ingegnere ha fatto la sua offerta di partecipazione il 26 marzo, mentre la delibera dirigenziale è stata scritta in data 27 marzo. Come ha fatto a conoscere il bando e le intenzioni di parteciparvi del Comune di Andria? Non sarebbe stato meglio aprire una gara per permettere ai giovani ingegneri andriesi di partecipare al bando?

C'è da sottolineare inoltre che il sindaco di Andria, Nicola Giorgino (Pdl), è anche vice presidente della provincia Bat e in quanto tale avrebbe potuto estendere il bando anche agli edifici di proprietà della provincia.

Tutto questo è stato messo alla luce da alcuni gruppi consiliari di opposizione e le risposte non sono mancate. Secondo i consiglieri del Pdl , il 12 aprile durante i lavori della seconda commissione, l'assessore Lotito avrebbe espresso al volontà di partecipare al bando.

La volontà politica secondo i pidiellini è stata espressa, anche se solo oralmente. Ora ci chiediamo perchè il numero dei progetti presentati è tre anziché dieci? Perchè oltre alla volontà di partecipare al bando non si è discusso delle modalità di scelta degli edifici, dell'affidamento dei progetti preliminari all'ingegnere e di come  dovevano avvenire?

Tutto questo rimane ancora un mistero. Ciò che si evince da tutta questa storia è l'incompetenza amministrativa della nostra giunta comunale, il totale disinteresse per la cosa pubblica, e per tutto ciò che potrebbe migliorare la nostra città ai danni ovviamente della cittadinanza.