19 dicembre 2012

Le biopalle di Natale

Gli italiani si apprestano a votare a febbraio, come mai prima d'ora era accaduto. L'unica certezza è che poco o nulla è cambiato rispetto al passato, fatta salva la presenza del MoVimento 5 Stelle che sarà presente nelle liste elettorali, a patto di raccogliere 120mila firme in poche settimane.

Per i politici locali, invece, le idee sembrano più chiare: da un lato ci sono quelli che si affannano a cercare una poltrona in Parlamento o al Senato, dall'altro invece ci sono coloro che imperterriti proseguono la loro attività anti ecologica ai danni della comunità locale, tanto poi Legabbiente li premia ancora.

Ma andiamo con ordine. Abbiamo in città una raccolta differenziata che, seppure su notevoli percentuali (chapeau), viene condotta con sconcertante approssimazione perché ad oggi non è dato sapere cosa gli andriesi mettano nei sacchetti (il famoso "controllo qualitativo" tanto sbandierato e mai concretizzatosi). Chiarissima è invece a tutti i cittadini la situazione delle nostre strade centrali e periferiche, dove ancora si abbandona ogni tipo di rifiuto nel lassismo generale dei nostri amministratori, indifferenti alle storture e incapaci di sanzionare gli incivili di turno.

Nulla però in confronto al regalo di Natale che i cittadini andriesi riceveranno giovedì 20 dicembre: arriva in consiglio comunale una deliberazione per la costruzione di una centrale a biomasse da quasi 8MW in zona Montegrosso, impianto facilmente convertibile in futuro in inceneritore anche grazie alle leggi regionali dello Smemorato di Terlizzi.

Ah, che lungimiranza! Alla chiusura dell'Ilva di Taranto si contrappone una ciminiera nostrana nel bel mezzo delle campagne, e c'è da scommetterci che diranno agli agricoltori che si produrrà energia pulita e a basso costo.

Ancora una volta si sottovaluta l'intelligenza della cittadinanza andriese. Perché una decisione di tale importanza non è stata condivisa per tempo, magari tramite un referendum su base comunale? Che succederà alla nostra agricoltura e alla qualità della salute in città? I contadini si vedranno privati dei riconoscimenti Dop e Bio?

Eppure i pugliesi dovrebbero averlo già capito: i rischi per la nostra salute rispetto ai grandi interessi economici in ballo, attuali e futuri, non contano e chissà che dopo aver costruito il primo impianto non si possa più negare l'autorizzazione ad altre aziende private per costruirne altri, magari anche più grandi, vista l'assenza del Piano Energetico Comunale.

L'inquinamento dell'aria in città segnalato dalla centralina dell'Arpa, gli impianti di monitoraggio ambientale inutilizzati, la preoccupante diffusione di inquinanti che causano malattie, le grandi lotte delle comunità delle città vicine per evitare la realizzazione di altre discariche di rifiuti speciali, l'emergenza rifiuti urbani che forse vedrà il nostro territorio ricevere una quantità di rifiuti maggiore di quella attuale, dovrebbero essere le priorità di qualsiasi amministrazione di buonsenso, a prescindere dal colore politico. E invece gli azzurri nostrani, indifferenti, desiderano altro, una piccola chicca natalizia, magari la prima di tante.

Cari concittadini, mettiamoci l'elmetto e andiamo in consiglio comunale Giovedì 20, ad osservare il comportamento dei nostri consiglieri comunali, maggioranza e opposizione. Memorizzate assieme a noi i volti di coloro che porranno la firma sull'autorizzazione a questo impianto. Ricordate coloro che hanno permesso questo scempio.

Uomo avvisato... meno inquinato!