26 marzo 2013

#DilloAlSindaco - Stop consumo di suolo!


Nell'ultimo Consiglio Comunale si è discusso di risparmio energetico e soprattutto di UMI (unità minime d'intervento), un tentativo di modificare il piano regolatore per le aree esterne al centro abitato, le cosiddette "zone d'espansione". Parola d'ordine, costruire.

In pratica si vorrebbe continuare a costruire nelle zone esterne e adiacenti all'abitato della città, creando delle piccole sezioni indipendenti nelle maglie urbane (zone esterne alla periferia da destinarsi allo sviluppo della città che devono comprendere tutti i servizi) di cui fanno parte delle "magliette indipendenti". A cosa servono? Semplice: per accelerare l'inizio dei lavori a vantaggio dei proprietari che hanno "necessità" di costruire.


Queste maglie sono delle zone con denominazione c1, c2 e c3, sostanzialmente terreni agricoli dove l'urbanizzazione non è ancora avvenuta. La logica di questa "integrazione" al piano regolatore non consente di avere, per il futuro, un disegno di crescita chiaro per le nostre periferie, oltre alla difficoltà che deriverà dall'urbanizzazione di queste aree (impianti fognari, elettrici, acquedotto, scuole e altro).

Per essere chiari, questa amministrazione vuole "continuare a dare permessi" a nuove costruzioni e continuare a "consumare altro suolo". Ci chiediamo quale sia la reale necessità. Servono nuove abitazioni ai cittadini andriesi? C'è bisogno di costruire ancora cantieri all'esterno del centro abitato?

Eppure siamo una città dove non si contano più gli appartamenti sfitti, dove sta crollando il mercato immobiliare. Su quale logica si muove il ragionamento della nostra amministrazione comunale?

Valutiamo un po di dati:





Variazione della popolazione di Andria rispetto al censimento 2001.
ComuneCensimentoVar
%
20012011
Andria95.653100.052+4,6%

Dai grafici che si possono trovare sul sito del censimento Istat si può ben capire di quanto aumenti la popolazione nella nostra città. In un decennio è aumentata di sole 5mila unità, e le nascite sono in costante diminuzione, soprattutto negli ultimi due anni, vista anche la crisi che ha colpito molte famiglie.

Fare un giro nella nostra città è molto istruttivo: le case sfitte, i cartelli di vendesi che hanno ben presto sostituito gli affittasi, l'IMU come spauracchio, i cantieri iniziati e mai finiti, palazzi completati ma semi-vuoti da anni, su cui si sprecano le congetture.

Per restare anche solo nel centro abitato, c'è ancora tanto spazio da ricavare per nuovi caseggiati, magari riqualificare l'esistente, abbattendo i palazzi pericolanti. Riutilizzare invece di distruggere altri territori, sottraendoli all'agricoltura. 

Il futuro non può essere il cemento, il Movimento 5 Stelle lo ripete da anni. 

Fermare il consumo di suolo, far ripartire l'edilizia puntando sulla ristrutturazione e riconversione dell'esistente, migliorare il rendimento energetico delle vecchie abitazioni, riprendere in mano il centro storico, valorizzarlo.

Queste sono le parole d'ordine che ci interessano. Non possiamo restare a guardare, facciamoci sentire!

Da qualche giorno il sindaco, o meglio, qualcuno del suo staff, ha creato un account Twitter. Bene, mandiamogli un messaggio per dire basta al cemento e stop al consumo di suolo.

Vogliamo lanciare l'hashtag #DilloAlSindaco, sperando che sia utile agli altri gruppi M5S e ai cittadini. Basta aggiungere l'account del sindaco della propria città, nel nostro caso @NicolaGiorgino del Pdl, e il proprio messaggio.
Esempio: #DilloAlSindaco @NicolaGiorgino basta cemento!

Pronti? Via!