8 marzo 2013

Vincitori e vinti

Comunque la si pensi, il voto delle elezioni politiche 2013 vede un solo vincitore: il Movimento 5 Stelle. Gli altri, i vinti, si arrovellano sul tema. Inutile, visto che per primi tutti i commentatori, politici e giornalisti che per anni hanno giocato ad oscurare il Movimento 5 Stelle, salvo rare eccezioni, hanno ammesso di aver preso un abbaglio. 
Ed è altrettanto vero che il nuovo esercizio stilistico in voga, dentro e fuori il Movimento, sia capire da quale schieramento provengano questi consensi, area berlusconiana o delusi del centro - sinistra. Pratica vuota, priva di alcun significato, soprattutto se si considera, come analizzato da SWG per Il Fatto Quotidiano, che i voti arrivano per un terzo dal PD, per un terzo dal PDL e per un terzo da gente che in passato ha deciso di non schierarsi o addirittura non è andata mai a votare. Pari e patta, quei voti sono di chi li esprime.

A prescindere dal merito dell'analisi, infatti, l'unico vero segnale è che il Movimento 5 Stelle è la grande novità del panorama politico italiano, la grande onda che ha sparigliato i giochi e che ha costretto i vecchi partiti ad inseguire.

È un cambiamento che non si limita ai dati elettorali. Il M5S porta in Parlamento più di un centinaio di parlamentari con il più alto tasso di laureati, abbassa la media anagrafica della Camera e del Senato (tutti i neodeputati Cinque Stelle hanno meno di 40 anni) e porta nelle istituzioni una significativa presenza femminile.

Certo, i pregiudizi sono difficili da abbattere: adesso che il Movimento è passato in pochi mesi dal semi-anonimato televisivo e giornalistico al trono di prima forza politica italiana non mancano gli allarmismi. Ultimo in ordine di tempo il candidato alla Cancelleria tedesca, il socialdemocratico Steinbrueck, che ha definito clown Grillo e Berlusconi (e chi li ha votati), generando una reazione irritata persino dal presidente Napolitano, di solito "freddino" (e scusate l'eufemismo) nei confronti del Movimento 5 Stelle.

Ora, ovviamente, il futuro del Movimento 5 Stelle coincide con quello dell'Italia: se la presenza dei neo-parlamentari saprà essere onda pacifica, coerente, costruttiva, almeno quanto promette di essere, potremo assistere a quel cambiamento a lungo invocato per il nostro Paese e mai realizzato dai partiti finora in campo. Se invece gli unici provvedimenti che il Movimento saprà proporre saranno gli strali del blog www.beppegrillo.it, allora nessuno potrà prendere sul serio i pur validi attivisti che, finora, hanno lottato giorno per giorno per garantire una rappresentanza politica a chi non è mai stato ascoltato dai vecchi orchestrali romani.

Le prossime elezioni, quale che sia la data nella quale verranno disputate, si giocheranno non più sull'asse centrodestra - centrosinistra, bensì in base alla portata innovatrice che le forze in campo sapranno portare nei loro programmi e nelle loro proposte politiche. Il campo della contesa sarà il web, il nuovo vero centro dell'universo politico. 

Non basterà puntare sul concetto di "responsabilità", come ha tentato di fare il PD, né sfoderare l'ottimismo di cartone tipico dei berlusconiani. Il vero futuro è nella freschezza dei programmi, nel sapere osare senza promettere la luna, nella capacità di rompere con i vecchi schemi e reimpostare la partecipazione politica.

Il domani è di chi lo afferra.