27 giugno 2013

Diritto di replica


Il diritto di replica è ovviamente una necessità sacrosanta, sia per chi fa politica sia per chi fa informazione. Occorre però essere seri, soprattutto con chi non è in grado di mettere a confronto dati e numeri. Solo così, infatti, è possibile per il cittadino valutare chi sta dicendo cose concrete e chi invece sta soltanto perdendo tempo.

Partiamo da un ragionamento logico: il commissario locale del PDL, ossessionato dalla presunta regia degli ex assessori di Andria, dimentica la prima regola del buon amministratore, quella di far quadrare i conti. Nel suo scritto giustifica infatti solo circa 5,5 milioni di euro utilizzati per coprire i debiti della passata amministrazione. Ma se accettassimo la premessa (non dimostrata, finora) del coordinatore cittadino, dovremmo chiederci anche il destino degli altri soldi del mutuo richiesto. In base a quali debiti e a quali spese l'amministrazione comunale di Andria ha richiesto il mutuo alla Cassa Depositi e Prestiti? Perché ne ha chiesti 24 e perché ne ha ottenuti solo 15?

Se si è passati da 5 a 24 milioni di debiti, possiamo ipotizzare che ci sia stata una gestione politica discutibile? Alla luce del fatto che in relazione agli ultimi bilanci comunali, presentati ed approvati dalla maggioranza, si affermava che "tutto va bene", possiamo iniziare a nutrire qualche forte perplessità? Ci siamo già dimenticati di giustificare anche l'anticipo richiesto già due anni fa, appena entrati in carica? Si parlava anche lì di cifre vicine ai 20 milioni di euro.

Noi attivisti del Movimento 5 Stelle di Andria siamo preoccupati però di un altro dato, che emerge dallo studio del Sole24Ore sui consumi intermedi, ovvero i soldi che in finanza pubblica ogni pubblica amministrazione spende per il proprio funzionamento, dagli affitti alle sedi, dal materiale di cancelleria alle bollette, fino alle auto di servizio e alle spese telefoniche. Il principio è semplice: dato che i comuni fanno più o meno tutti le stesse cose, chi in proporzione spende di più per funzionare viene “colpito” dalla spending rewiew, cioè dai tagli da parte dello Stato, che riduce così i trasferimenti.

In Puglia, facendo il confronto tra i comuni capoluogo, fra il 2010 e il 2012 (per i più distratti, il periodo della attuale amministrazione comunale andriese) si scopre che la nostra città ha aumentato i consumi intermedi della PA in media del 8,5%, il più alto tasso di aumento della spesa pubblica fra i comuni capoluogo pugliesi. Tale comportamento "poco virtuoso" comporta un incremento dei tagli ai trasferimenti dello Stato al comune di Andria.
Dunque, quando il Sindaco incontra i vari soggetti che da tempo attendono di essere pagati (come le cooperative sociali) e ricicla la scusa dei debiti, oppure si lamenta del fatto che c'è crisi e in fondo "così fan tutti", sappia che dallo stesso studio del Sole24Ore si apprende che ci sono comuni come Bari (-1,4), Lecce (-1,4) e Brindisi (-6,9) che hanno saputo "stringere la cinghia" sulle spese di funzionamento e che sono quindi in grado di onorare, con meno difficoltà, i debiti.

Altrove si tenta concretamente di pagare i creditori, ad Andria festeggiamo e poi ci lamentiamo. È così che intendete cambiare Andria?

Movimento 5 Stelle Andria