1 agosto 2013

A difesa della Costituzione



I deputati pugliesi del M5S respingono al mittente le accuse di immobilismo e ribadiscono il risultato raggiunto di aver spostato il voto sul ddl costituzionale a settembre.


È stata una maratona democratica lunga 58 ore, giorno e notte, in cui i deputati del Movimento 5 Stelle hanno presentato i propri “ordini del giorno” al “Decreto del Fare”. Ben 106 o.d.g. che impegnano il Governo, in cui sono stati tradotti gli emendamenti, prima ridotti da 400 a 8, e poi cassati completamente grazie alla blindatura del provvedimento con la questione di fiducia. E sono stati proprio i partiti di maggioranza ad aver presentato il maggior numero di emendamenti al “Decreto del Fare”, sottolineandone l’incompletezza ed i suoi limiti. Misure correttive applicabili e perseguibili dalla minoranza che si vorrebbero, per giunta, modificare attraverso il “Regolamento della Camera”.

“L’accusa di ostruzionismo sterile, mossa nei nostri confronti è inconcepibile – commentano i deputati del M5S Giuseppe D’Ambrosio, Giuseppe L’Abbate, Francesco Cariello, Giuseppe Brescia, Emanuele Scagliusi e Diego De Lorenzis – Evidentemente sono frustrati dal fatto di avere le mani legate all'interno di questa improbabile maggioranza. Il Governo dovrebbe ravvedersi: 2.200 emendamenti ad un provvedimento non possono che significare che esso è monco, carente e disorganico. Il giochino era quello di licenziare rapidamente il “Decreto del Fare” per passare ad una rapida approvazione del ddl sulle riforme costituzionali, appena prima delle ferie. Zitti zitti, in punta di piedi, con l’intera Italia sotto l’ombrellone e dopo una ridicola discussione in Commissione Affari Costituzionali di appena 55 minuti. 


Purtroppo per loro, per coloro che da 20 anni parlano di modifiche alla Costituzione e non hanno mai trovato un accordo, abbiamo vinto noi. Si esaminerà il ddl costituzionale a settembre e non quando gli italiani sono al mare ed i media non riescono ad informare come dovuto su un tema così delicato, che riguarda la suprema legge dello stato italiano”.

“Il Movimento 5 Stelle, sensibile ai valori della costituzione, lotta strenuamente affinché ci sia una discussione pubblica partecipata, che coinvolga tutti gli italiani. Invece il PDL, con il suo fido difensore PD e gli altri partitini, vanno ad incassare finanziamenti pubblici per 58 milioni di euro circa, aboliti da un referendum popolare – proseguono i deputati pugliesi M5S – L’On. Bordo (PD), che aveva scagliato contro i cinquestelle l’accusa di immobilismo e di ritardare le riforme, impari a rispettare di più la volontà degli italiani e si informi meglio sulle reali responsabilità delle infrazioni europee, visto il suo alto ruolo in Commissione. Negli ultimi anni, una classe politica immobile è stata capace solamente di rimandare e rinviare, senza alcun confronto”.

“Non si comprende perché – concludono i deputati pugliesi M5S – si dovrebbe incolpare il M5S di una differita nell'iter di adeguamento e recepimento della normativa europea nell'ordinamento italiano quando, per ben due anni, il Parlamento ha latitato! Infatti, non sono state approvate le due leggi comunitarie del 2011 e del 2012. Il M5S, visto l’ingolfarsi dei lavori del Parlamento, per via dell’abuso della decretazione da parte di questo Governo, ha ritenuto necessario chiedere un breve posticipo nella discussione delle due leggi al fine di valutare, con la dovuta serietà e calma, il suo contenuto. Non saranno due mesi a mettere l’Italia, in ritardo di due anni, in situazione sanzionatoria”.