7 agosto 2013

Atto di fede

Madonna dei Pellegrini o di Loreto, Caravaggio, 1604

Il nostro slogan durante la campagna elettorale era chiaro: un salto nel buio con il Movimento 5 Stelle, anziché la solita minestra dei partiti di casa nostra. Quando però si usa addirittura la religione, strumentalizzando chi ha il dono della fede, significa aver toccato proprio il fondo.

In una delle ultime sedute del Consiglio comunale, il Sindaco ha proposto di chiedere al vescovo di Andria, Monsignor Raffaele Calabro, di promulgare il decreto di conferimento alla città di Andria del titolo di “Civitas Mariae”. Motivo? “Nella città di Andria è riconosciuta e radicata una sentita devozione popolare per la figura di Maria, Madre di Gesù Cristo”, considerato anche che “nelle abitazioni di molti cittadini andriesi sono presenti campane di vetro che custodiscono statue di Madonne con vari titoli” e che “diverse parrocchie della città di Andria sono dedicate alla figura di Maria”. Sembra quasi superstizione. Viene da chiedersi se nei comuni limitrofi dilaghi l'ateismo.

Pur partendo dalla premessa che lo Stato, nelle sue istituzioni, dovrebbe mantenere vivo e fermo il valore della laicità, perché ci troviamo a commentare questo atto politico? Nella deliberazione di giunta, vengono citate evidenze di un legame storico e culturale della città con la figura di Maria. Quali? Viene ricordato che “la devozione per la Vergine Santa è documentabile da diversi secoli nella comunità andriese da studiosi locali e storiografi insigni in numerose pubblicazioni”. Quali studiosi? A quale storiografia si fa riferimento? Dove sono le pubblicazioni?

Stiamo parlando di cultura? Bene, accettiamo il confronto. Ma abbiamo bisogno di dati, di fonti certe. Se, invece, come accennato nella delibera, la questione ha ricadute economiche, turistiche, verrebbe da chiedersi cosa si intende quando si rileva che “tale culto verso la Vergine Maria richiama decine di migliaia di persone provenienti da diverse zone del Meridione d'Italia, in occasione delle celebrazioni di alcune festività”. Decine di migliaia? Magari. Ma non sarà troppo pensare di misurare la devozione degli andriesi con i panini venduti ai chioschetti, o alle bancarelle visitate, allo zucchero filato, all'acquisto di oggettini che raffigurano i nostri patroni?

Vogliamo farne un discorso di valori cristiani? Dov'è la solidarietà, signor Sindaco? Tanta devozione da parte dell'amministrazione comunale non dovrebbe trovare concretezza prima di tutto nei fatti e non nelle parole? La consegna degli indumenti usati per i poveri ed il contributo mensile che il Comune dava tramite il gestore a Casa Accoglienza quando verranno riattivati? A quando i pagamenti dei debiti che hanno causato licenziamenti e gravi disagi economici ad imprese e lavoratori?

Non vogliamo scomodare le scritture e quindi non faremo un sermone sui mercanti alle porte del Tempio. Ma una cosa la vogliamo dire: continuare a credere a questa amministrazione è un vero atto di fede