20 agosto 2013

Groningen (non) cambia


Ogni giorno su tutto il territorio dell'Unione Europea si spostano in bicicletta 35 milioni di cittadini. A dicembre 2012, la Commissione Turismo e Trasporti del Parlamento Europeo ha approvato le linee guida essenziali relative alle infrastrutture presenti sul territorio UE.
Il documento per la prima volta contempla la bicicletta all'interno della Rete Transeuropea di Trasporto (TEN-T), aprendo così la porta a miliardi di euro in investimenti a favore di questo mezzo. Tra il 2007 e il 2013 alle due ruote "verdi" sono stati assegnati 600 milioni dei 993 miliardi complessivi spesi dall'Ue, per il prossimo periodo finanziario (2014-2020), si parla di circa 1 miliardo (0,1%), troppo poco per le necessità di un intero continente e le potenzialità economiche, sociali, culturali e sanitarie di questo mezzo.
Numerose città europee (Amsterdam, Barcellona, Brema, Copenaghen, Edimburgo, Ferrara, Graz, Strasburgo, ecc) ci danno la dimostrazione ogni giorno che la riduzione nell'uso individuale della macchina è un obiettivo non solo auspicabile ma anche ragionevole. In queste città vengono applicate alcune misure a favore dei trasporti pubblici e dell’uso condiviso tra macchine e biciclette, ma anche misure che cercano di limitare l’uso individuale della macchina all'interno del centro-città.
Queste iniziative non portano pregiudizio alla crescita economica delle città o all'accessibilità dei loro centri commerciali, perché si è compreso che l’uso sfrenato dell’automobile per gli spostamenti individuali non riesce più a garantire la mobilità della collettività. Il loro approccio s’inserisce perfettamente nel quadro d’accordi internazionali dell’Unione europea nel campo della riduzione delle emissioni di gas con effetto serra e della legislazione europea sulla qualità dell’aria.
Ritt BJERREGAARD, ex commissario europeo per l’ambiente 

A Groningen, una città dove quando arrivi in albergo la prima cosa che fanno è darti gratis una bici tutta per te, sono stati spesi circa 40 milioni di euro per incentivare l’uso delle due ruote, le bici (10mila) sono più delle auto (7,8 mila al giorno), si applicano coerentemente delle politiche per la mobilità sostenibile con una struttura urbanistica predisposta per il traffico delle due ruote: c’è un semaforo apposta per i ciclisti, parcheggi dovunque, una pista ciclabile su entrambi i lati della carreggiata, come in tutte le strade principali.

Il risultato di tutto questo è che Groningen, con il 60% dei trasporti effettuati con la bici, è considerata la capitale mondiale delle bicicletteSarebbe tanto difficile riprodurre in Italia un sistema così?

Dovremmo cominciare dalla scuola elementare, media e superiore a convincere i ragazzi dell'importanza della bici come principale mezzo per muoversi. Tutto questo, però, potrebbe essere inutile senza un investimento politico e culturale che vada nella direzione di una mobilità fatta di mezzi non inquinanti. Tutto ciò passa dal potenziamento dell'attuale servizio di bike sharing alla creazione delle tanto agognate piste ciclabili. Serve un piano della mobilità comunale. Questo punto dovrà essere al centro dell'agenda politica di chiunque voglia aspirare ad amministrare la città.


Nicola Scarcelli   |   Ambrogio Lamesta