2 agosto 2013

Trasporto scorie Itrec tra Puglia e Basilicata, il nostro comunicato


Nella notte tra il 28 e 29 luglio è stato trasportato del materiale sospetto dalla Itrec, situata nella zona Enea-Trisaia di Rotondella (Matera), fino all'aeroporto militare di Gioia del Colle. Il trasporto sarebbe avvenuto attraverso la statale 106 jonica, dove un convoglio scortato da circa 300 unità tra carabinieri, polizia e guardia di finanza ha trasferito il “non meglio precisato carico”.

A chiarire la vicenda alcune fonti giornalistiche, che parlano di un accordo Italia-USA sulle barre di Elk River, il composto uranio - torio, che dai bunker del centro Enea-Trisaia dove erano custodite sono state trasportate definitivamente oltreoceano.

“Tutto ciò è accaduto ad insaputa della popolazione – dichiarano i portavoce pugliesi del MoVimento 5 Stelle in Camera e Senato – È ingiustificabile che, a più di 24 ore dall'uscita delle notizia, il Governatore della Puglia Nichi Vendola non abbia ancora chiarito l’accaduto ai cittadini pugliesi e non abbia ufficialmente richiesto spiegazioni al Governo nazionale!
Evidentemente il leader di Sinistra Ecologia e Libertà preferisce nascondersi dietro imbarazzanti silenzi invece di pretendere a gran voce dal Governo la verità e tranquillizzare, così, gli abitanti della zona”.

Alla luce degli ultimi aggiornamenti sulla vicenda, le immediate interrogazioni presentate sia alla Camera sia al Senato dal MoVimento 5 Stelle hanno colto nel segno. Si tratta, infatti, delle 84 barre di uranio - torio presenti nel Centro di Rotondella che, tra il 1969 ed il 1971, ai sensi di un accordo mai ratificato dal Parlamento italiano, giunsero dal reattore di Elk River, nel Minnesota, all'allora Cnen, oggi Itrec. Barre di uranio - torio che hanno impedito, per la loro pericolosità, ogni ipotesi di trasformazione della struttura in un centro universitario di studi e ricerca.

“Se il trasferimento di materiali ha riguardato sostanze radioattive – dichiarano i parlamentari pugliesi M5S – non può essere ignorato il rischio grave che sia avvenuta una perdita importante di acque contaminate dalle piscine che raffreddano le barre di Elk River. È da tempo che i cittadini lucani e calabresi chiedono di essere informati sui rischi che la struttura di stoccaggio può generare soprattutto in relazione alla facilità con cui si propagherebbe un’eventuale contaminazione radioattiva. In questa occasione non è stata rispettata alcuna norma delle direttive Euratom nel contesto della pianificazione dei trasferimenti di materiali avvenuti nel centro Itec”.

“Vendola che ha fatto del “no al nucleare” un suo cavallo di battaglia – continuano i cinquestelle – pare attuare, anche questa volta, il medesimo comportamento della battaglia sull'acqua pubblica: pura e mera azione propagandistica che non si traduce mai in fatti! Ma del suo agire populista ci interessa poco, quel che è importante è sapere se la Regione Puglia abbia seriamente intenzione di intervenire o meno, chiedendo spiegazioni al Governo. Questa vicenda, infatti, se confermata, rappresenterebbe l’ennesimo schiaffo in faccia ad una popolazione e ad un territorio che troppo spesso ha subito il dazio ambientale per presunti benefici non riconducibili ai pugliesi”.