30 ottobre 2013

Altro giro, altre tasse

La cittadina portavoce del Movimento 5 Stelle alla Camera dei Deputati Carla Ruocco è uno dei deputati più preparati di Montecitorio sulle questioni fiscali. Proprio in questi giorni i giornalisti de Il Fatto Quotidiano hanno "interrogato" alcuni parlamentari appartenenti a tutti i gruppi politici, per sapere cosa succederà con le nuove tasse del governo Letta. Proprio Carla Ruocco ha fatto un'ottima figura. Ecco cosa ha scritto sul suo profilo Facebook.

TASI e paga.
La maggior parte di noi si troverà certamente smarrita nel tentativo di districarsi tra la selva di acronimi che stanno ad indicare le varie imposizioni fiscali sulle proprietà edilizie: Ici, Imu, Tia, Tares, Tasi, Tari, Tarip, Trise e le relative aliquote applicate alle categorie catastali. A dispetto della propaganda di questo e dei precedenti governi, che ha raggiunto il suo apice con la cancellazione dell’acconto Imu sulla prima casa, ci sono complessi calcoli di aliquote e sovrapposizioni di tasse e corriamo anche il rischio di subire per il prossimo anno un aggravio della tassazione, con una imposizione complessiva maggiore dell’Imu e della Tares.

Dall'analisi della prospettata riforma della tassazione immobiliare contenuta nella legge di stabilità salta agli occhi che a finanziare la riduzione delle imposte sulla prima casa sarà l’incremento della tassazione sugli altri immobili. Il perverso meccanismo è tutto contenuto nel nuovo tributo immobiliare (Trise) e nella sua sovrapposizione alla legislazione vigente. La Trise, che assorbe la Tares e cancella solo in parte l’Imu, si compone di due parti: la Tari sui rifiuti (che dovrà sostituire la Tares) e la Tasi sui servizi indivisibili (che dovrebbe superare o, in altri casi, affiancare l’Imu).

La Tasi sostituisce l’Imu sulla prima casa ma si applica sulle altre proprietà edilizie e non sono solo sulle seconde e terze case, ma anche le prime case dove non si risiede. Il tetto massimo di tassazione viene fissato sulla soglia massima fissata per l’Imu (6 per mille sulla prima casa e del 10,6 sulla seconda). Per le altre tipologie di casa la somma della Trise con l’Imu non potrà superare l’1,16% anche se facile immaginare che la maggior parte dei comuni opterà per la soglia massima.

Neppure nata, la Tari si dovrà mutare in Tarip, ovvero tariffa commisurata su quantità e qualità dei rifiuti prodotti. Gli affittuari pagheranno la Tasi in una percentuale tra il 10 e il 30% mentre la quota Imu resterà a carico del proprietario. La Confcommercio prevede che nel 2014 gli italiani pagheranno 6,5 miliardi di tasse in più (compreso l’aumento dell’Iva) e la Trise costerebbe 2,4 miliardi in più rispetto all’Imu 2013.

Vi è già venuto il mal di testa?