3 dicembre 2013

Villa comunale, a chi sono affidate le strutture?

L'amministrazione Giorgino, dopo aver impiegato circa un milione di euro in più rispetto alla somma inizialmente prevista, dopo aver rinviato diverse volte la riapertura della villa sempre a causa della incapacità degli altri (mai la propria), dopo aver impiegato ulteriori fondi per la realizzazione di un ingresso monumentale non indispensabile, dopo aver cancellato la recinzione prevista dal progetto iniziale (nonostante l’evidente impossibilità a sorvegliarla totalmente), dopo l’inaugurazione “in pompa magna”, fatta senza pagare la ditta che poi ha vinto un contenzioso con l’ente con spese a carico dei cittadini andriesi, dopo tutto questo, ecco un nuovo capitolo della commedia, in linea con il comportamento tenuto da questa amministrazione comunale in questi anni e non solo su questo argomento.

Con determinazione dirigenziale n. 2674 del 09/08/2013, il settore Cultura, istruzione, turismo e sport del Comune di Andria ha affidato l’utilizzo del campetto di calcio a 5 e dell’anfiteatro presso la Villa Comunale, in via sperimentale per sei mesi e senza alcun bando ad evidenza pubblica, ad una società sportiva andriese. Costo dell’operazione? 19mila euro.

Certamente sappiamo che nella predetta determinazione si precisa che tale decisione è stata adottata nelle more dell'espletamento delle procedure connesse all'affidamento del servizio di gestione degli spazi sopraindicati, ma si poteva anche, sempre nelle more, fare una gara informale tra società sportive, così da poterne verificare l’operatività storica e magari risparmiare almeno una parte di quei 19mila euro, il tutto nel giro di un mese, che guarda caso è il tempo intercorso tra la presentazione della proposta da parte del privato e l’atto dirigenziale di affidamento allo stesso.

Senza voler “fantasticare” sul fatto che nella convenzione tra le parti si prevede già la possibilità di proroga al termine dei 6 mesi (con l’elargizione di altri 19mila euro?), sarebbe interessante comprendere quali altre attività la società affidataria potrà fare in quelle strutture, dato che nella predetta convenzione c’è un generico impegno ad utilizzare l'impianto “prevalentemente” per attività sportive e di animazione. E se tutte queste attività fossero a pagamento, costituendo un ulteriore introito sempre a vantaggio del privato?

Precisiamo: l'idea dell’affidamento di una struttura sportiva ad una associazione sportiva è condivisibile (magari per l’Anfiteatro poteva essere più indicato un altro genere di associazione) ma non lo è il modo in cui si è proceduto. Gli affidamenti diretti, pur temporanei, non sono mai trasparenti, mentre, come si è già dimostrato, senza il bisogno di ricorrere ad alcuna urgenza, si poteva e quindi si doveva consentire la partecipazione a tutte le associazioni dotate dei necessari requisiti, secondo modalità inequivocabili.

Invece, come al solito, figli e figliastri.