10 gennaio 2014

Cosa serve per un vero rinnovamento?

Il terremoto politico che ha sconvolto la nostra comunità nelle ultime settimane, quale che sia l'esito delle indagini della magistratura, quali che siano le convinzioni che spingono sindaco, ex assessori e consiglieri comunali a riflettere nelle segrete stanze per giorni senza uscire con una posizione chiara, lascia comunque delle macerie con le quali dovremo fare i conti, in un modo o nell'altro. 

La credibilità politica delle istituzioni comunali è in pericolo, le parole di circostanza se le porta via il vento. Il vuoto politico, la mancanza di sangue freddo e di polso, è palese. Nessuno ha preso le distanze da quanto è successo finora. Non c'è stata alcuna presa di posizione per salvaguardare l'onorabilità delle istituzioni. La vergogna della mancata revoca delle deleghe a Lotito, dimessosi quando ormai era troppo tardi per farlo; l'IMU, prima alzata e poi rovinosamente riabbassata, battendo in ritirata; i numerosi concerti, le feste, i banchetti e poi la richiesta di 25 milioni di euro alla Cassa Depositi e Prestiti; le opere pubbliche dapprima bollate come sprechi e poi medagliette da appuntarsi sul petto; le foto, gli abbracci in pubblico e poi le coltellate nelle segrete stanze, al solo scopo di non dare mai un'immagine di divisione, di diversità, di eterogeneità delle posizioni politiche. 

Dove sono quelli che nel centro - destra hanno dovuto subire la preponderanza della Giunta? Chi, fra loro, non ha niente a che fare con questa situazione? Chi sono coloro che non hanno condiviso, nel centro - destra e nel centro - sinistra locale, le politiche portate avanti dall'amministrazione Giorgino sulla raccolta differenziata porta a porta, sulla formulazione di quel bando? Chi sono coloro che non hanno ancora proposto al sindaco di costituirsi parte civile in un eventuale processo che rileverebbe anomalie nel bando? 

Chi si prenderà la responsabilità di dire a nome di questa amministrazione che l'aumento della TARES sarà giustificato? Chi si è battuto affinché ciò non avvenisse?

Chi si prende l'onere e l'onore, quello vero, di metterci la faccia, tirare fuori le palle e difendere politicamente l'operato di questa amministrazione?

Su una cosa l'ex presidente Nino Marmo ha ragione: è giusto fare un passo indietro per rinnovare politicamente la Giunta. Ma non servono dimissioni nelle mani del Sindaco, non servono rimpasti, né tantomeno può essere utile esperimenti e strane alchimie di governo. I teorici di Andria Cambia con che faccia si abbandonano ad un rito da Prima Repubblica?

Serve solo una cosa: le elezioni. Subito.
L'unico rinnovamento possibile per uscire da questa crisi di valori, questo cortocircuito di uomini e programmi, questo vuoto politico, è la ragione per cui ci battiamo da anni per una città migliore.

Serve solo crederci: serve solo un sindaco a cinque stelle.




Giuseppe D'Ambrosio
Cittadino Portavoce M5S