10 maggio 2014

[Europee 2014] 7 Punti per l'Europa

Ecco la spiegazione sintetica dei 7 punti per l'Europa:

1) Referendum per la permanenza nell'Euro

L'Italia ha perso la sua sovranità monetaria con l'adozione dell'Euro come moneta unica senza che i cittadini fossero interpellati. Nessuno ci ha spiegato i pro e i contro, i rischi e le opportunità e un eventuale piano B di uscita in caso di fallimento. Hanno espropriato gli italiani della loro moneta trattandoli da sudditi. Per questo motivo è necessario dare loro la parola con un referendum consultivo che, è fattibile e legittimo. Ecco dunque che, nel solco già tracciato, potrebbe tranquillamente essere indetto, con legge costituzionale.

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2) Abolizione del Fiscal Compact 
Il 19 Luglio 2012, con il Governo Monti, venne approvato il “Fiscal Compact”, un trattato con il quale il nostro Paese si è impegnato ad assestare il rapporto debito/PIL al 60%, in linea con gli accordi di Maastricht del 1992.



3) Adozione degli Eurobond
Il termine “Eurobond” è utilizzato per indicare l’ipotetica emissione congiunta di titoli di Stato garantiti da tutti i paesi dell’Eurozona. Il titolo pubblico in tal caso non sarebbe più nazionale, ma comunitario e il suo valore corrisponderebbe alla media dei valori delle economie della UE. In sostanza si metterebbe in comune il debito oltre alla moneta. Si darebbe così vita a un nuovo grande mercato di obbligazioni, più ampio e liquido rispetto a quelli nazionali. L’Eurobond consentirebbe di trasformare il rischio individuale dei singoli paesi in frazioni di rischio collettivo, e l’istituzione di un mercato di dimensioni tanto imponenti dovrebbe mettere al riparo da possibili attacchi speculativi.



4) Alleanza tra i paesi mediterranei per una politica comune
Lo scopo dell'Unione Europea è unire i popoli occidentali in un’alleanza politico culturale ed economica, per il progresso la pace e la giustizia sociale, tutte belle intenzioni. In realtà ciò che è stato creato è un mostro finanziario regolato da banchieri privi di scrupoli, il cui unico interesse è quello di consolidare e rafforzare il potere finanziario su quello politico, realizzando di fatto un Europa di serie A ed una di serie B.



5) Investimenti in innovazione e nuove attività produttive esclusi dal limite del 3% annuo di deficit di bilancio
Il 3% indica il limite che è stato imposto nei trattati di Maastricht nel 1992. Vincola l'Unione Monetaria Europea a rispettare tale soglia per non permettere l'accrescimento del debito oltre un certo livello.



6) Finanziamenti per attività agricole e di allevamento finalizzate ai consumi nazionali interni
I prodotti per l'alimentazione nazionale consumati nel nostro territorio dovranno essere avvantaggiati fiscalmente rispetto agli stessi prodotti provenienti da Paesi della UE. Se produco un chilo di riso in Lomellina o dieci arance in Sicilia, quel riso e quelle arance dovranno poter essere consumati in Italia al posto di riso proveniente dalla Romania o arance del Portogallo. Se venisse applicato il vero costo del trasporto e della distruzione ambientale per i prodotti agricoli dall'estero verrebbe favorita SEMPRE la produzione interna.



7) Abolizione del Pareggio di Bilancio
Il 2 Marzo del 2012 gli Stati membri dell’UE hanno approvato il “Patto di bilancio europeo” nel quale è fissato, tra altri parametri di finanza pubblica, anche il vincolo del pareggio di bilancio.

Nell'Aprile 2012 il Parlamento italiano ha introdotto il pareggio di bilancio in Costituzione. La norma è stata approvata da PD, PDL, UDC e Lega Nord al secondo giro di votazioni, evitando quindi il ricorso al referendum costituzionale.