9 agosto 2014

Agli scienziati della politica locale

Alcuni "scienziati" della politica locale (novelli e stagionati) confondono il problema dei finanziamenti europei persi per l'interramento della ferrovia ad Andria con il raddoppio completo della linea della Ferrotramviaria e per l’interconnessione con Trenitalia a Barletta e Bari. Con l'analisi più ampia che è stata fatta tramite le risposte che ho ricevuto dall'A.D. Elia, che effettivamente si riferisce alla dorsale adriatica (che pure ci interessa in quanto pugliesi), risposte tramite le quali ho descritto la situazione attuale e quella in divenire, ho voluto spiegare a che punto siamo.

Oltre al dramma dei passaggi a livello di Andria, che causa anche ritardi alle ambulanze impossibilitate a passare (per dirne una), il punto è che più si ritarda l'interconnessione con le ferrovie nazionali più si ritarda la possibilità di sfruttare gli indubbi vantaggi che risultano evidenti per i viaggiatori e le merci in quelle città servite da Ferrotramviaria.

In tre parole: sviluppo del territorio. Vantaggi per le nostre aziende, lavoro. 
Non so se questo interessa ai "talenti" della politica locale, alquanto silenziosi su questo argomento, che pare interessare solo a me. Già dallo scorso anno, precisamente dal 12 giugno 2013, poco dopo l'inizio della mia avventura parlamentare, presentavo un'interrogazione a risposta scritta al Ministro dei Trasporti Maurizio Lupi (che è sempre al suo posto) in relazione al "grande progetto" di Ferrotramviaria, percependo già "puzza di bruciato" circa la fattibilità nei tempi previsti e chiedendo di porre in essere verifiche sulla cantierizzazione dei lavori (poi in gran parte rinviati a data da destinarsi).

Questa mia iniziativa era seguita dopo pochi giorni (4 luglio 2013) da un’altra interpellanza a mia prima firma con i miei colleghi pugliesi, abruzzesi e marchigiani, dodici parlamentari di M5S in tutto, per chiedere al Ministro Lupi di fare chiarezza sulla situazione dei collegamenti ferroviari della Puglia con il centro-nord. Mai ricevuta alcuna risposta. Pur stando all'opposizione, quindi lontano dalle leve di potere in mano alle aree politiche di riferimento dei predetti scienziati della politica locale, senza grandi clamori, ho anche scritto alla dirigenza di Ferrotramviaria agli inizi del 2014. Per fortuna questa volta ho avuto risposta. Mi è stato risposto che "il progetto dovrebbe essere approvato entro la fine dell'anno 2014 ed avviate subito dopo le procedure di gara; l'intervento potrebbe essere avviato nel corso dell'anno 2015 e completarsi entro il 2017". 

Dunque, già una mezza presa d’atto dell'impossibilità di chiudere tutto nell'ambito dei finanziamenti europei 2007-2013. In effetti, la deliberazione di giunta regionale del 18.03.2014 ha sancito che "il cronoprogramma dei lotti funzionali residui, di seguito elencati, dell’importo globale pari a € 105.929.690,92, non è compatibile con i tempi di attuazione e chiusura del periodo di programmazione in corso", tra cui rientra "Andria Interramento della linea e della stazione nel centro urbano con la nuova fermata Andria Nord (interrata)" insieme ad altre 12 opere riguardanti la Ferrotramviaria (per quel totale di 105 milioni di euro prima indicato), il tutto causato da ritardi per la ”acquisizione dei pareri richiesti dalle norme vigenti, ivi compresi gli adempimenti a cura delle amministrazioni locali interessate dai singoli interventi” . 

La Ferrotramviaria si occupa della velocità dei treni, mentre la velocità della burocrazia dipende dalla politica. Se tutto questo fa ridere gli storici quanto i recenti scienziati della politica locale, bene, se poi ci si ricorda che tali personaggi appartengono a quelle aree politiche di governo, nazionale, regionale e locale che hanno contribuito a causare questo disastro, la risata non può che essere amara. Certo, ammetto tutta la mia ignoranza soprattutto su una cosa: ignoro come questi "scienziati" della politica locale abbiano potuto e possano fare politica. Questo va oltre la mia limitata comprensione.

Giuseppe D'Ambrosio
Cittadino portavoce M5S
Camera dei Deputati