29 novembre 2014

Restiamo umani

Qualche giorno fa ad Andria un uomo è stato fermato dalla polizia. Lo dico diversamente: qualche giorno fa ad Andria un uomo armato di mazza, è stato fermato dalla polizia mentre inveiva ai passanti. Ora capiamo qualcosa in più, ma cambio ancora un elemento: oggi ad Andria un uomo, armato di mazza e ubriaco, è stato fermato dalla polizia mentre inveiva ai passanti ed è stato portato nel reparto di psichiatria dell'ospedale di Bisceglie. Molti concittadini attenti a seguire i fatti di cronaca e di attualità della nostra città avranno sentito la notizia. Probabilmente l'uomo è un disperato, pare non nuovo ad escandescenze di questo tipo. C'è un particolare, però, a cui molti hanno dato spazio. L'uomo in questione è di origini nordafricane.

Ha la pelle nera.
Da quello che ho letto, il colore della pelle ha completamente cancellato il tubo di ferro che aveva in mano (qualcuno ha detto che armeggiava addirittura un'ascia, forse ha visto troppi film d'orrore), il suo stato di ubriachezza molesta e il fatto che avesse già una storia di reazioni di questo tipo.

"Un pericoloso nordafricano", questo è quello che hanno letto in molti.
Tutto ciò è avvenuto nei giorni in cui in un paese più civile del nostro (almeno così dicono), gli Stati Uniti, a Ferguson in Missouri si riaccende la miccia degli scontri, mentre si attende l'annuncio della decisione del grand jury sull'eventuale incriminazione di Darren Wilson, il poliziotto che ad agosto uccise il 18enne nero Michael Brown, nei giorni in cui un altro ragazzo di colore viene ucciso a Brooklyn "per sbaglio", a quasi due anni dalla tragica morte di Trayvon Martin. Ognuno si faccia due conti.

Non facciamoci prendere dai bassi istinti, non abituiamoci a vivere in una polveriera. Non diamo spazio alle sparate tipo quelle di Salvini, ad uso e consumo delle campagne elettorali, né assolviamo chi delinque. Non è in casi come questi che si valuta l'efficienza di un sistema di sostegno ai servizi sociali o ai progetti di integrazione.

Si è trattato di un ubriaco e basta.
Per fortuna le forze dell'ordine sono intervenute tempestivamente e hanno saputo gestire la situazione. Sosteniamo i loro sforzi e aiutiamo coloro che sono in prima linea per favorire l'integrazione di chi viene da lontano. Mando un abbraccio a Don Geremia, troppo spesso gravato dal peso enorme dell'umanità dei tanti che soffrono. Restiamo umani, per favore.

Giuseppe D'Ambrosio
Cittadino portavoce M5S
Camera dei Deputati