18 febbraio 2015

Corte dei conti, D'Ambrosio: «Ora bilancio partecipato e trasparenza»

Facciamo una sintesi della pronuncia della Corte dei Conti sul comportamento dell'amministrazione comunale di Andria. 

I rilievi fatti segnalano un comportamento che "avrebbe determinato la violazione del patto di stabilità 2012", di "una operazione, a dir poco, anomala, anzi del tutto illegittima sotto il profilo contabile", in riferimento ai presunti crediti vantati nei confronti di Italgas, che "presenta chiaramente ulteriori profili di grave irregolarità che hanno pregiudicato seriamente gli equilibri finanziari di bilancio, hanno compromesso la regolarità della gestione finanziaria ed hanno determinato il mancato rispetto degli obiettivi posti con il patto di stabilità; quest'ultima violazione è stata posta in essere, oltre che in dispregio di quanto previsto dalla normativa vigente, attraverso comportamenti elusivi".

Nella cinquantina di pagine del documento, la Corte riporta che "ad alcuna giustificazione plausibile - sia sotto il profilo giuridico che contabile - può essere ricondotta la scelta operata dal Comune di Andria di realizzare una così articolata e complessa, oltre che illegittima operazione finanziaria, se non per il perseguimento di finalità vietate dalla legge". Insomma, chi ve l'ha fatto fare?
Inoltre, "il Collegio non può esimersi dal censurare la condotta superficiale, se non proprio spregiudicata, tenuta dall'ente; infatti, nel caso in cui si dovesse perpetuare e consolidare la sitazione contabile suindicata, appare più che probabile che il Comune di Andria potrebbe ritrovarsi, nel prossimo immediato futuro, nell'assoluta incapacità di fronteggiare la debitoria di competenza ricorrendo, in questa eventualità, le condizioni di predissesto finanziario".

A conti fatti, è il caso di dirlo, il prossimo sindaco di Andria dovrà fare praticamente il commissario liquidatore dei disastri causati dall'attuale amministrazione comunale. Non ci risultano episodi simili nella storia di Andria: non abbiamo notizia di richieste di anticipazioni di cassa o di prestiti di 25 milioni di euro richiesti alla Cassa Depositi e Prestiti per coprire i debiti. Se l'amministrazione comunale di centrodestra, in carica da cinque anni, aveva notizia di tali precedenti, la domanda sorge spontanea: perché non ha segnalato tutto e subito alle autorità competenti? Se c'erano buchi di bilancio, i cittadini potevano saperlo già nel 2010.

Al danno, la beffa: pare che il Comune voglia ricorrere contro la pronuncia della Corte dei Conti. Praticamente gli andriesi pagheranno l'avvocato che la stessa amministrazione ingaggerà per difendere la propria incapacità amministrativa. C'è già il precedente, avvenuto durante lo scandalo rifiuti, di cui ancora aspettiamo esito (e parcella).

Un'ultima riflessione, derivante da uno degli innumerevoli rilievi della Corte dei Conti, relativa ad una perizia giurata fatta dal Comune di Andria. Si legge: "appare inopportuna, superficiale e rischiosa per gli equilibri di bilancio, la deliberata scelta operata dall'ente di incrementare ulteriormente per l'esercizio 2012 l'importo dei costi di località (trattasi di Italgas), a seguito di perizia giurata, passata da una iniziale quantificazione di 1.000.000 di euro annui, a 1.200.000 annui a seguiti di un successivo ed immotivato adeguamento degli stessi sino all'importo di 1.656.848 annui. Tale complessa ed articolata operazione contabile, volta ad aumentare fittiziamente ed in modo consistente la mole degli accertamenti imputati alla competenza 2012, appare al Collegio, ancor più discutibile e spregiudicata sotto il profilo contabile...". Non si riesce a comprendere la motivazione per la quale l'amministrazione comunale è ricorsa a questa perizia di parte, così duramente criticata dalla Corte dei Conti, e non ha pensato nel contempo di affidare un altro incarico per fare una verifica di congruita sull'appalto rifiuti. L'esperienza del Comune di Monza ha dimostrato che si potevano conseguire significativi risparmi che l'amministrazione comunale avrebbe potuto riportare in bilancio senza tema di smentita da parte di chiunque. Un risparmio reale,soldi veri per alleggerire le tasse sugli andriesi. Chi difenderà gli andriesi dai propri amministratori?

Le scuse non reggono più: una parte della cittadinanza è ormai preda dell'indigenza, l'amministrazione comunale ha sempre maggiore difficoltà nel pagare i propri fornitori, e la solita ricetta dell'organizzazione di Festival con passivi preannunciati di circa 250mila euro e sontuose carnevalate non sfama più i soliti appetiti. Abbiamo bisogno di ripartire dalle basi: bilancio partecipatotrasparenza nella gestione dei conti pubblici e scelte chiare. Il sindaco del Movimento 5 Stelle saprà da che parte stare. Voltiamo pagina.


Giuseppe D'Ambrosio
Cittadino portavoce M5S
Camera dei Deputati
MoVimento 5 Stelle Andria