4 marzo 2015

#AndriaDimentica: Orto Botanico di Andria

Forse non tutti sanno che la nostra città  ha, o meglio, ha avuto in passato un importantissimo Orto botanico.

La struttura, che si trova nel vasto comprensorio dell’Istituto tecnico Agrario provinciale “Umberto I°” è stato fiore all'occhiello della città fino ai primi anni ’90, poi è stato abbandonato al proprio destino e, nel passaggio della scuola dalla Provincia di Bari a quella Barletta – Andria – Trani, è finito nel patrimonio del Comune di Andria.


Nel 2012 è stato al centro di una certosina opera di recupero e di valorizzazione eseguita dai partecipanti al corso da Vivaista promosso dall’Enap Puglia e finanziato dalla Provincia di Bari. 
Poco meno della metà delle 1200 ore del corso sono state dedicate agli stages che con una felice intuizione l’Enap ha voluto in larga parte dedicare a riportare in vita un patrimonio ambientale di valore inestimabile collaborando con il Comune di Andria, proprietario dell`area.
Fu attuato un lavoro di valorizzazione di un importante bene socioculturale da riconsegnare alla fruibilità di tutta la comunità cittadina, peraltro senza gravare di un euro sulle casse comunali.

L’idea dell’Enap ed il lavoro dei corsisti passano adesso nelle mani del Gal “Le città di Castel del Monte” che ha chiesto ed ottenuto di prendere in consegna l’Orto botanico con l’impegno di promuoverlo a tutti i livelli e rilanciarlo nella sua naturale e riconquistata bellezza.
I risultati del lavoro furono poi presentati nella Sala consiliare della Provincia Barletta – Andria – Trani, al presidente dell’Enap Puglia, Nunzio Mazzilli, agli assessori alle Politiche agricole e forestali ed alla Formazione professionale della Bat, Domenico Campana e Pompeo Camero, del Direttore tecnico del Gal, Paolo de Leonardis, del presidente della Provincia di Bari, Francesco Schittulli e al sindaco di Andria e allora anche presidente del Gal, Nicola Giorgino.

Il Sindaco di Andria, prima del tradizionale taglio del nastro, ha rilevato: “la valenza strategica dell’Orto botanico, al di là della Lama Santa Margherita, per la quale la Provincia sta avviando importanti lavori di riqualificazione, ed alle spalle del Santuario della Madonna dei Miracoli, in una zona nota per la presenza delle antiche Laure basiliane: qui – ha concluso – il turismo culturale – storico – ambientale è una opportunità da sfruttare per creare ricchezza e occupazione”.


Dopo quell`evento l`orto venne ancora una volta abbandonato a se stesso, come se nulla fosse mai successo. Insomma, per il nostro sindaco fu solo un ennesimo taglio del nastro, il suo hobby preferito diremmo.

Lo scorso anno fu il FAI a prendere a cuore l`orto botanico,  inserendolo in un concorso nazionale e invitando a dare la propria adesione e a votarlo affinché riuscisse ad entrare tra i Luoghi del Cuore finanziati dal Fondo Ambiente Italiano in collaborazione con Intesa San Paolo.

Rosa Crocetta, Capo Delegazione del FAI di Andria lanciò un appello al voto degli andriesi. Due erano le modalità di voto: o attraverso il sito www.iluoghidelcuore.it con la ricerca dell'Orto Botanico della Madonna d'Andria, o attraverso una modulistica cartacea disponibile presso il Comune di Andria (Piazza Umberto I), la Chiesa di Santa Maria dei Miracoli, la Biblioteca diocesana, la Biblioteca comunale e l'Officina San Domenico.

Insomma si sperava di vincere ma proprio alcuni giorni fa é arrivato il risultato e il nostro orto con poco più di 3 mila voti raggiunge solo al 102 esimo posto nella classifica non aggiudicandosi il finanziamento del Fai.

Gira voce di un progetto definitivo di riqualifica, ma al momento niente di ufficiale, infatti non abbiamo trovato nessuna documentazione a riguardo.

Noi pensiamo che se venisse valorizzato come si deve e reso come un vero e proprio laboratorio di botanica e biologia per tutte le scuole della provincia, potrebbe diventare una bella realtà in un luogo dove storia, cultura e natura si mescolano insieme in una perfetta armonia. Inoltre Andria ne avrebbe guadagnato anche dal punto di vista turistico e di conseguenza economico.

Confidiamo in qualche finanziamento europeo o in qualche altro progetto a costo zero per il Comune, magari dandolo in gestione all'Istituto Agrario o a qualche privato che riesca a tirare fuori il meglio.

Nulla di fatto quindi, e il Comune di  Andria non ha più messo mani, con la solita scusa della mancanza di fondi (quelli ci sono solo per le feste e i concerti).
Come al solito si parte bene e si finisce... anzi non si finisce proprio.

#AndriasiFerma

FOTO SCATTATE NELL`ORTO BOTANICO












Lorenzo Miani