14 novembre 2017

Tre fallimenti eclatanti nella politica degli ultimi 8 anni

Dopo 8 anni di amministrazione Giorgino ecco un piccolo bilancio della situazione tra casse vuote e  segni tangibili di fallimento.


Il calciomercato della politica prosegue nelle sue trattative in vista della campagna elettorale. I coordinatori delle varie liste e listarelle che si affacceranno sulla scheda elettorale, grazie a quell'idra di Lerna che è il Rosatellum, stanno organizzando i loro schieramenti. La città di Andria invece prosegue, come una nave in tempesta con le vele rotte e gli alberi pericolanti. Il timoniere ha abbandonato da tempo il suo ruolo. Con la cassa vuota e le azioni legali che i creditori avviano ogni giorno, l'asfalto bucherellato e le opere pubbliche ancora chiuse, come il Centro Fornaci, il centro antiviolenza di S. Agostino, lo stadio di S. Angelo dei Ricchi, i pluviali di via Bisceglie: tutto porta i segni evidenti del fallimento e del tempo che passa senza che vi sia un rimedio.

Non bastano più le "aperture" (o finte inaugurazioni, che dir si voglia). Non basta qualche transenna prima tolta e poi rimessa, qualche cancello prima aperto poi di nuovo chiuso. I cittadini hanno capito la farsa. Prendete ad esempio la frettolosa inaugurazione di un tratto ampliato della provinciale Andria-Trani, senza collaudo e soprattutto senza aver minimamente messo in sicurezza uno dei tratti tristemente più noti, quello in corrispondenza del ponte autostradale. Anche alcuni ponti della provincia sono ancora in attesa di interventi definitivi, come anche qualche scuola. Il Movimento 5 Stelle di Andria, che è all'opposizione, ha fatto notare tutte queste cose. Come consiglieri comunali abbiamo fatto i nostri studi, i nostri solleciti, le nostre denunce. Tutto tace.

Noi facciamo notare i disagi. A volte riusciamo a far ripartire cose che sembrano ferme, quando la vergogna dei nostri amministratori raggiunge i massimi livelli. A volte riusciamo a dare quella spinta (o calcio, che dir si voglia) utile a far muovere chi di dovere. Ma quelle opere non vengono concluse. Ci dobbiamo accontentare del lavoro fatto ad esempio sulla questura di via Indipendenza, dove dopo anni di pressione e di interventi siamo riusciti a salvare i finanziamenti, a creare ancora una finestra annuale per il rinnovo dei fondi. L'abbiamo fatto grazie al lavoro di Giuseppe D'Ambrosio, il nostro parlamentare, e a Grazia Di Bari, la nostra consigliera regionale.

Però, ci sono spine nel fianco della città più importanti: il mancato avvio dei lavori di interramento della ferrovia nell'abitato, per eliminare tutti i passaggi a livello; l'avvio dei lavori sulla tratta Andria-Corato, altra opera che doveva partire già da anni, da gennaio 2013, i cui lavori dovevano essere ultimati a giugno 2015 (chissà i sorrisi di cartapesta che questi signori esibiranno il giorno del taglio del nastro); i rifiuti, un coltello nel cuore della città. Da chi amministra la città da 8 anni non ci aspettiamo niente, nemmeno per il ricalcolo della tassa rifiuti, problematica sollevata a livello nazionale grazie al M5S. Vista anche la situazione in cui versa la struttura comunale, ormai in perenne agitazione a causa di spettanze non corrisposte dal 2015 (tanto per cambiare) non ci aspettiamo nemmeno che sollecitino gli uffici.

Ai cittadini diciamo una cosa molto semplice: lasciate che chi amministra prenda la sua scialuppa verso altri lidi. Noi vogliamo prendere la barra del timone. Senza promesse mirabolanti, senza incantesimi e senza magie, senza spot televisivi. Solo lavoro, duro lavoro, per portare la nostra città fuori dalla tempesta.


Gruppo Consiliare M5S